Paso, mai dare nulla per scontato

In questo inizio 2021 dal sapore quasi catartico, abbiamo colto l’occasione per ripercorrere con Antonio Faccioni, AD di Paso, le scelte e i valori che nel tempo hanno determinato l’unicità dell’azienda. Naturalmente con un occhio puntato al passato e all’eredità Geloso, e uno al futuro e all’innovazione

In Paso contano in egual misura la verve innovativa e l’eredità di oltre 90 anni di lavoro, confluita in azienda negli anni ‘70 con il patrimonio di competenze della storica Geloso, produttrice di radio, amplificatori, registratori e TV. Una società che nel primo dopoguerra fu prima in moltissime cose: dagli altoparlanti elettrodinamici per il cinema al giusto bilanciamento tra qualità e prezzo – contribuendo così alla diffusione delle apparecchiature audio presso il grande pubblico – fino alla divulgazione. Grazie al suo Bollettino tecnico, incarnando lo spirito di un antesignano modello open source, si formarono centinaia di appassionati che difficilmente avrebbero potuto accedere a queste informazioni. Ritroviamo questo spirito in Paso, con una veste attualizzata.

Antonio Faccioni – Geloso rappresenta ancor oggi un modello per i concetti di Made in Italy e di supporto tecnico. La conoscenza tecnica, l’impegno profuso nella progettazione e realizzazione dei prodotti hanno reso Paso capace di superare il modello della vendita a catalogo per costruire un progetto completo con e per il cliente, arricchito da un supporto messo a disposizione non solo in fase di elaborazione del progetto, ma anche a favore degli operatori sul campo.

Il Made in Italy rappresenta il DNA di Paso…

AF – Ed è stato uno dei punti chiave dell’acquisizione, risalente al 2012, da parte di FBT, un’altra storica azienda dell’audio italiano. Anzi, si può dire che con questa operazione FBT abbia investito proprio sul Made in Italy e sulle competenze di cui Geloso prima, e Paso adesso, sono portatrici. Si pensi all’investimento per lo stabilimento di Lainate, con la produzione elettronica tutta locale, in particolare la linea SMD (Surface Mounting Device), e il successivo ampliamento che, di fatto, ci ha portati nell’ottica di un’Industria 4.0.

Una scelta importante, che vi ha portato ad accentrare invece che a delocalizzare, una scelta quantomeno controcorrente!

AF – Si, entrando in Paso abbiamo deciso di riunire il magazzino che all’epoca si appoggiava anche a provider esterni, consolidare lo staff, ma soprattutto rivitalizzare la produzione interna. Abbiamo così investito in una struttura di produzione elettronica, ampliata nel 2017, proprio qui nella sede di Lainate. Abbiamo scelto di sviluppare il know-how interno, di “capitalizzare” i valori legati al marchio Paso, e di mantenere il controllo diretto sulla qualità, mantenendo la capacità di fornire prodotti customizzati per ogni cliente o quasi.

Come riuscite a mantenere il bilanciamento con i costi, che in Italia sono notoriamente pesanti?

AF – Certamente non siamo un marchio entry level ma all’estero, dove realizziamo oltre il 50% del nostro fatturato, non è un problema. Anzi, il Made in Italy è apprezzato e ricercato. Diverso è per il mercato locale.

Perché Paso, pur avendo prodotti e competenze a più ampio raggio, ha deciso di puntare sull’EVAC?

AF – All’epoca dell’acquisizione Paso aveva già sviluppato prodotti per l’EVAC conseguendo tutte le competenze necessarie: FBT ha voluto proprio valorizzare questo know-how credendoci e investendoci. Da lì a poco le certificazioni UNI 60849 e la norma EN54 – relativa all’audio nell’antincendio – sono state recepite anche in Italia: Paso è stata una delle prime a lanciare un prodotto italiano certificato, questo ovviamente ha dato i suoi frutti.

C – Come costruite il know-how in azienda?

AF – Ecco un altro dei nostri valori imprescindibili! Investiamo tanto in formazione: per tutti i capi-reparto, per i tecnici, ma anche per gli addetti a vendite e marketing. Anche per i nostri clienti facciamo la stessa cosa, con corsi e workshop, al momento ovviamente online. Sembra un paradosso ma, nonostante le esigenze di distanziamento, con questa attività siamo riusciti a entrare in contatto con molti clienti nuovi in Paesi in cui non eravamo presenti.

C – Quali i progetti per il 2021?

AF – Naturalmente sono legati al settore sicurezza, ma con un approccio di Gruppo con FBT. Proporremo una sorta di piattaforma comune dove confluiranno le soluzioni sviluppate dalle due aziende secondo le rispettive peculiarità: potremo approcciare quindi progetti anche molto complessi sia per la diffusione sonora professionale, sia per gli scopi legati all’EVAC… cogliendo il meglio delle opportunità per entrambe le aziende.

C – E infine, non può mancare la domanda del momento… quale eredità ha lasciato il Covid-19? 

AF – Abbiamo riflettuto molto sulla resilienza delle nostre società di fronte a tali eventi. Anzitutto, sembra banale dirlo, ma il Covid ci ha ricordato che non si può mai dare nulla per scontato. La programmazione di produzione e tutto ciò che a livello commerciale era stato pianificato per il 2020 si è dovuto rimodulare via via, in funzione dell’emergenza in atto: da quest’anno difficile abbiamo imparato a cercare soluzioni alternative e a utilizzare nuovi strumenti che, sul medio periodo, hanno portato anche vantaggi inaspettati. Infatti, a causa dell’effetto globale della pandemia sulle persone e sui mercati, l’acquisizione di nuovi clienti ha visto e vedrà un cambiamento sostanziale nel 2021. La crescente domanda di soluzioni, unita alla limitata capacità di incontrarsi faccia a faccia per costruire relazioni, ci ha portato ad organizzarci in modo diverso per soddisfare sia le esigenze dei nostri clienti, sia per cercare nuovi partner e costruire nuove relazioni di business.